Un cappio alla mia gola le loro restrizioni
un cappio alla mia gola le croci e le divise
un cappio che si stringe, un cappio che mi uccide
un cappio che io devo distruggere e spezzare
Voglio solo essere libero di fare cio' che voglio
della mia unica vita
senza sempre le loro regole, menzogne, rimproveri e condanne
senza sempre i loro sguardi su di me
che mi sorvegliano dovunque vado!
un cappio alla mia gola le croci e le divise
un cappio che si stringe, un cappio che mi uccide
un cappio che io devo distruggere e spezzare
Voglio solo essere libero di fare cio' che voglio
della mia unica vita
senza sempre le loro regole, menzogne, rimproveri e condanne
senza sempre i loro sguardi su di me
che mi sorvegliano dovunque vado!
(Come un Cappio)
|Cikuta magazine|
Più che un disco, un’icona del punk-hc Italiano.
13 ristampe su vinile/Cd/cassetta dal 1984 ai giorni nostri.
Oltre 10.000 copie distribuite quando distribuire voleva
dire fare banchetto ai concerti, spedire pacchi e pacchetti dalla propria
distribuzione e mettere su scambi scintillanti con mail order sparsi per tutto
il globo.
La più bella (secondo chi scrive) copertina dell’universo
punx Italiano disegnata da Stiv “Rottame” Valli.
17 pezzi registrati secondo i canoni del periodo ma che
trasmettono un’urgenza comunicativa dilaniante, invadente e affascinante.
Poi i testi dove parole come “antagonismo”, “anti-militarismo”
e “scena” hanno preso vita all’interno del magma sonoro creato dai Wretched
diventando poesia hardcore.
La voce di Gianmario, una mitragliatrice al vetriolo capace
di scavarti dentro.
Il poster pieghevole con i testi, vero manifesto
programmatico della rivoluzione interiore prossima ventura.
All’interno”Come un cappio” e “Spero che venga la guerra”, i
miei due pezzi preferiti dei Wretched.
Quello di cui parliamo non è un disco da recensire, da
giudicare, da ascoltare od altro ma è diventato un qualcosa da ricordare e
tramandare ai posteri: W i Wretched!
[Joe]
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