non so se saprei vivere in pace
solo il conflitto continuo
tra i modi di vita
indica una via d'uscita
non so se saprei vivere in pace
in questo nostro gonfio mondo
il conflitto è il succo
il conflitto
malgrado lo spettacolo
tra modi di vivere la vita è una ferita amica
dolce compagna
come ogni donna
cresciuta imparando in fretta a stare sempre attenta
amo pensarti camminare al buio sola a testa alta per le vie
di Roma
ma non sarà così
lo sai
sarà la stessa storia
in giro per l'Italia
un altro stupro a sera
e sarà tua la colpa pure
vero
non dovevi uscire sola per la strada
senza una pistola in tasca da ficcargli in gola
avrà rispetto almeno
sarà un esempio almeno
così è fatto l'uomo
e mi sorridi
per un secondo solo
ma vorrei vivere in pace mi dici
cosa possiamo fare?
la ragione del più forte è la ragione migliore
pare
Forza Italia
forza stronzi
forza d'animo ci vuole
oggi esco dal villaggio come a un corpo a corpo
cosa possiamo fare?
voglio essere sereno
voglio crederci nell'essere umano
strano
che razza di pensiero
proprio oggi che mi sento così fuori mano
cosa possiamo fare?
non so se saprei vivere in pace
solo il conflitto continuo
tra modi di vivere la vita
indica una via d'uscita
sono figlio del sogno del comunismo
non posso vivere in pace mi dici
vorrei abbracciarti stretta
questo è il mondo in cui viviamo non si scappa
ma scenderemo in un milione di persone in piazza
vedrai
cammineremo a mezzo metro da terra per la gioia
solo il conflitto continuo tra modi di vita
indica una via d'uscita
non ho un lavoro
né so proprio se ne avrò mai uno umano
ho messo pure la mia brava scheda chiusa nell'urna
ma non è servito a nulla
era chiaro
sapete
è imbarazzante per noi sentirvi urlare così piano.
(Assalti Frontali – Conflitto)
Esce allegato al quotidiano il Manifesto, ha una copertina
sfuocata arancione con un immagine nera simbolica, timbrica, protocollante. Un
ragazzo di spalle con le braccia aperte alla ricerca di equilibrio, è di spalle
e indossa una felpa con cappuccio. E’ un’immagine totem. E’ un manifesto
generazionale, un’iconografia riconoscibile di un movimento. La consapevolezza
che tra rabbia e disperazione c’è ancora spazio per il dissenso.
“Conflitto” non è un album di hip hop Italiano, qui tutto,
il rap, la musica, i testi, l’immaginario antagonista, fanno da corollario al
bisogno di riappropriarsi della lotta politica, al desiderio di gridare il
proprio dissenso generazionale e la propria consapevolezza di una società da
dissuadere, dal basso, alla sua autodistruzione.
“Conflitto” è un album di rap militante romano, fino
al osso. Descrive situazione metropolitane e capitoline ma come specchio di un
mondo che non è quello auspicato, che non ha futuro.
“Conflitto” è un album tetro,schierato, nero, rabbioso, è il
grido lancinante di una generazione anti-globalizzazione ma è anche la prima
risposta di un movimento musicale che dopo l’hardcore punx anni ’80 aveva visto
un progressivo disinteresse verso la militanza e il senso di appartenenza.
Musicalmente qui c’è la mano di Don Zientara (dei mitici
Fugazi) e tutti i suoni sono emanazione diretta del CSOA Forte Prenestino.
I pezzi sono un racconto poetico e musicale, dove durezza e
narrazione si fondono con storie di strada e amori possibili , verso donne,
uomini, idee e sogni, un viaggio verso un mondo “altro”.
Mig
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