“è nel silenzio di questa città che sta cambiando la vita
Dentro i grattacieli le decisioni sono già state prese
Non credere di capirmi dalla scorza che vedi
Il mio vero Io è troppo lontano
Nella profondità dell’assurdo”
(Troppo Lontano)
Il mondo dei Kina è un mondo della provincia, quella della
tranquilla Aosta, che da metà anni ottanta a gran parte dei novanta ha cullato
il sogno di un mondo “altro” rispetto al mainstream della musica che circolava
in Italia. I Kina fanno uscire questa raccolta praticamente pochi mesi prima
dello scioglimento per la loro etichetta Blu Bus.
La Blu Bus ha rappresentato in quegli anni molto più che un
etichetta discografica. Con le sue reti di scambi e distributori indipendenti
aveva contribuito a creare ed era parte di un circuito alternativo alla
distribuzione ufficiale con ramificazioni in tutto il mondo. Blu Bus era
soprattutto una rete di conoscenze, di piccole distribuzioni (nell’ordine delle
3/5 copie per titolo) che attraverso l’instaurazione di rapporti umani e di
fiducia reciproca (dischi dati in conto vendita e scambi selvaggi con tutte le
realtà del pianeta), aveva costruito un marchio vero e proprio riconosciuto in
tutto l’universo punk, in piccolo ma al pari dei grandi nomi dell’underground
dell’epoca come la Alternative Tentacles, la Dischord o la Konkurrel.
I Kina suonavano punk. Furioso agli esordi sino ad arrivare
a suonare unplugged a fine corsa.
I Kina suonavano punk, punk anarchico, punk rock rumoroso,
anarchopunx romantico e sognante.
“Troppo Lontano” esce in CD nel 1996 e viene distribuito
durante il 1997. E’ una raccolta che comprende i 7” usciti per il gruppo
Aostano sin dal lontano 1984. Al suo interno si respira l’aria di rivolta di un
epoca dorata del panorama italiano dove l’impegno politico, lo sbattimento
individuale, il sogno di spazi liberati e la continua ricerca di un “Mondo mai
visto”, aveva trasformato la sfigatissima musica Italiana in una testa di ponte
contro il music business.
All’interno dell’album si viaggia veloci, tra chitarre
graffianti e suoni ora udibili ed ora parzialmente inudibili, conditi da testi
di una ingenua bellezza e semplicità che solo i Kina hanno avuto la
brillantezza di scrivere nel panorama anarcopunx. Loro, i Kina, forse in assoluto
la band più romantica e meno Chaotica del movimento ci lasciano almeno
quattro brani memorabili.
L’iniziale “Troppo Lontano” vero inno generazionale, la
bellissima e melodica “Cosa farete”, che esce dagli schemi punk abbracciando la
ballata rock, e ancora “Mondo mai visto”, vera chicca con forse il più bel
testo scritto dai Kina nella loro epopea e l’insuperabile “Questi anni”, brano
assoluto, definitivo e che li renderà per sempre partecipi e testimoni di un
epoca irripetibile.
Mig
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