NO LOGO : Naomi Klein




NO LOGO è un saggio, un’analisi tecnica, un racconto narrato dal basso.

Nel testo, scritto con una fluidità ed una freschezza notevoli, Naomi Klein ripercorre la storia del “branding”, del marchio che, nello svilupparsi della società capitalistica, ha assunto un ruolo principale e destabilizzante nel intero mercato globale. 
L’analisi, intramezzata da aneddoti succulenti e storytelling d’annata, prosegue con la descrizione delle trasformazioni nel mondo del lavoro che questo processo di brandizzazione ha provocato, dei profondi cambiamenti sociologici che la società delle merci ha intrapreso e dei movimenti contro culturali e “no Global” che si sono opposti a questi processi. 
Lo svuotamento della centralità del prodotto/merce, quindi, e l’innalzamento sul gradino più alto del podio dell’immaginario artefatto del prodotto che si sostituisce, si quota e si vende a prescindere dal prodotto stesso.
La lettura di questo testo è tutto fuorchè noiosa. Dinamicità del racconto, continue digressioni fantastiche, pungenti aneddoti di carattere storiografico e puntuali critiche sistemiche, vengono unite alla narrazione dal basso, a storie di vita vissuta e consumata tra strade americane, mostre underground e fabbriche maleodoranti.
Nike, Walt Disney, Mc Donalds diverranno e saranno rappresentati per quel che sono: totem di cartapesta dal valore inestimabile e dal potere economico e mediatico smisurato.
Un testo di cui sono innamorato. 
La (ri)scrittura della società dello spettacolo dove anche la merce diventa artificio e dove tutti noi, oltre che comprimari, diventiamo parte integrante e fagocitata del racconto. 
Chi non lo avesse ancora letto si butti dentro questa avventura senza farsi spaventare dal numero della pagine e scoprirà, forse, che un altro mondo è possibile!
Mig

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