“Storia di una casa occupata” recita il sottotitolo e di
questo si tratta.
La vita dell’occupazione di Via Correggio 18 a Milano, iniziata nel 1975
e conclusasi, tramite uno sgombero, nel 1984.
Confesso che mi sono avvicinato a questo testo per una mia
curiosità personale riguardante documentazione sul Virus ( spazio antagonista
dedicato alla musica punk ospitato all’interno dello stabile di Via Correggio
18) e, come spesso accade, ho scoperto tutt’altro.
Il “Virus” infatti entra soltanto di contorno a questa
narrazione che ha il merito principale di guidarti ed immergerti nel quotidiano
di un’esperienza di autogestione ed occupazione con pochi pari in Italia.
La particolarità di Via Correggio risiedeva soprattutto
negli spazi a disposizione visto che l’occupazione comprendeva l’area
della ex fabbrica “Mellin” di proprietà
della famiglia Mantovani. Questi spazi ampi e variegati nel mezzo dello
schematismo etico-produttivo della Milano rampante, offrirono possibilità
espressive non comuni come la nascita, a diretto contatto delle abitazioni, del
“Vidicon” prima e del “Virus” dopo, due luoghi divenuti storici per la
diffusione della controcultura e della musica antagonista.
Il libro vola via leggero attraverso 26 testimonianze e
ricordi degli occupanti più o meno storici dello stabile che mettono sul piatto
il loro vissuto in un intreccio continuo di persone, avvenimenti, luoghi ed
aneddoti. Una vera e propria guida emozionale attraverso l’immaginario
antagonista.
Seguendo questa linea interpretativa è giusto omaggiare
l’inserimento nel testo dell’articolo della rivista “Primo Maggio” del 1984 con
la sua analisi socio-politica dell’occupazione.
Ampio risalto viene dato alla bibliografia (veramente molto
dettagliata) ed ad una agenda cronologica degli avvenimenti storici e culturali
della Milano dell’epoca. Immancabile, a chiusura dell’edizione, un curioso
inserto fotografico.
Poi c’è il glicine!
Glicine come metafora di resistenza e fiducia nel futuro,
con le sue radici che, periodicamente, permettono il ri-fiorire di un’idea
meravigliosa.
Mig
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