PANKOW Omne animal triste post coitum (CD/LP Contempo rec. 1990)



Siamo nell'anno di grazia 1989. I Pankow da Firenze partono per un lungo tour che li porterà prima in Europa e proseguirà poi per gli Stati Uniti.

La più internazionale della wave italica e dintorni scriverà uno dei capitoli più emozionanti della breve parabola della combriccola peninsulare che, negli anni seguenti, partorirà molti più rantolii che scintille memorabili.
"Omne animal triste post coitum" (titolo fantastico) è un album favoloso, registrato direttamente dal mixer nelle varie tappe del tour.
I Pankow sono all'apice, nel massimo del loro splendore, con una presenza scenica dirompente... sono incendiari!
Elettro-industrial wave intrisa di ombreggiature dark e interpretata con furioso nichilismo punk.
Influenzati dalla electronic body music di stampo mitteleuropeo ci regalano una incredibile cover dei D.A.F. ( "Der Mussolini") che tanto scalpore aveva fatto un po' di anni prima quando il duo tedesco si era esibito all'Olimpia di Milano, proseguendo anche con una "Let's go crazy" di principesca memoria con una intelaiatura sonora sgargiante come merita.
L'album, cover a parte, ci regala almeno tre brani da passare ai posteri : "Me and my ding dong""Wodka!" e "I'm lost little girl"
Un trittico che racchiude l'essenza del combo toscano, tra atmosfere dark, una dance ipnotica e trascinante e un impeto drammatico di elettronica industriale e iconoclastia punkeggiante.
Tutto, e sottolineo tutto, il disco (uscito originariamente su cassetta per la storica "Roir") è su livelli assoluti e che, secondo me, non saranno più raggiunti dalla band negli anni successivi.
Qui non siamo alle prese con un "best off" d'epoca ma un'istantanea, un fermoimmagine di un apice creativo e comunicativo.

|Mig|

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