Il Meeting Anticlericale (1984-2003)

 


Breve ricordo del Meeting Anticlericale di Fano

Un anno magico, il 1984, battezzò, mai termine più appropriato, la nascita del “Meeting Anticlericale”.

Siamo a Fano, nelle Marche, in piena era polacco-papale.

Proprio la visita pontificia di Wojtyla in città provoco la reazione, ben coadiuvata dagli attivisti del Circolo Papini e la formazione di un luogo di incontro, di una zona dewojtylizzata , di un momento creativo di dissenso che dal 1984 si organizzerà amplierà e svilupperà, ogni anno, sino al 2003.

Intellettuali, bestemmiatori, radicali, anarchici, punx e dissidenti vari erano lo zoccolo duro ma il meeting ospitava, in una sorta di rito folkloristico, anche ragazzi e famiglie, come ho avuto l’occasione di constatare nelle mie due presenze nel corso degli anni.

Mettere in discussione, a Fano, nelle Marche pontificie, il potere ecclesiastico, la sua arroganza, il suo stile assolutistico, il peso che, direttamente o indirettamente, incideva sulla vita di ognuno.

L’associazione dello sbattezzo, creata ed organizzata dalla primissima ora, diventava uno strumento, tra il favolistico e il terroristico, per dire no, per pretendere l’annullamento di un legame, quello con gli “arruolati” del cristianesimo, con il quale in molti non volevano aver a che fare, contrastando anche il “peso” politico che i numeri assumevano se usati strategicamente dalla congrega pontificia.

Dalle primissime edizioni il meeting conobbe la repressione da parte dello stato italiano. Le schedature degli organizzatori, la digos a passeggio per tutta la durata della manifestazione, le denunce per vilipendio, per offesa a capo di stato, le targhe nei parcheggi segnalate… insomma il Meeting Anticlericale funzionava!

Ci sono poi dei momenti salienti ed uno di questi è datato 1986 con la nascita del “menù eretico” , l’incontro sventurato tra la cucina, il paradosso e il fumetto che attirò i buongustai più bislacchi d’Italia. Il 1987 è l’anno di svolta del meeting con l’arrivo di “Stampa alternativa” e “Radio Onda Rossa” che funzionarono come un detonatore facendo confluire tanta gente attorno ai banchi ed ai tavoli marchigiani. Di quest’anno l’arrivo di artisti, musicisti con mostre e concerti in gran numero e con una risonanza oramai peninsulare e con i gadget (adesivi, manifesti e spillette) che giravano ovunque.

Tra denunce agli organizzatori che proliferano, dibattiti epocali e gente che ogni anno si ritrova per respirare un po’ di aria libera, si arriva al 1990 con il “Tour anticlericale”, e, di botto, lo storico ottavo meeting del 1991.

Qui subentra la testimonianza personale. Ricordo l’arrivo alla Rocca Malatestiana, l’atmosfera onirica e il via vai di persone, tutte a loro agio, tutte con un loro perché. Gli incontri “facili”, la voglia di parlare, di condividere, di scambiare. Una concentrazione incredibili di artisti come non avevo mai visto. Fumetti e vignette ovunque. Il Dylan Dog anticlericale (con il benestare dell’editore e di T.Sclavi), la vignetta di Vauro, il partito Groucho-marxista e poi il manifesto, quel papa disegnato sulle mille lire che provocò la denuncia per vilipendio a capo di stato estero.

La trasformazione in polo culturale a tutto tondo del meeting venne rimarcata l’anno dopo, il 1992, quello delle colombiadi, del cinquecentenario della scoperta dell’America e, soprattutto, delle contro-colombiadi. Concetto ribadito nel 1993. Il  meeting è diventato un appuntamento. Si arriva, si campeggia, si mangia, assiste a performance e partecipa a dibattiti. Un sogno che si avvera con disegni, creazioni grafiche, musica e spettacoli che banchettano con i dibattiti e le idee.

Più avanti, negli anni, al tema anticlericale principale, si affiancano altre cose. Si discute di razzismo, patriarcato, capitalismo, diritti omosessuali e molto altro. Le edizioni si susseguono, tutte con successo e con i suoi splendidi manifesti annuali (vere opere d’arte).

Dal 1996 le cose cominciano a defluire. Le cause molteplici, gli addii importanti  e le difficoltà sempre più insistenti ma il meeting arriva comunque all’anno 2000, al nuovo millennio, l’anno del giubileo della chiesa cristiano-cattolica.

Le ultime edizioni saranno itineranti (compresa una a Piombino) e rifletteranno la piega oramai intrapresa di un luogo molto “culturale” (mi si scusi il termine), poco gioioso e un po’ involontariamente “per pochi”.

L’esperienza viene chiusa a Modena, nei locali di “Libera” nel 2003.



 

Per approfondimenti sulla questione: http://www.arivista.org/?nr=356&pag=dossier_anticlericale

 

|Alex|

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