Marco Philopat : COSTRETTI A SANGUINARE

 




Costretti a sanguinare – Il romanzo del punk italiano 1977-1984 (Einaudi, 2006)


Sono passati 10 anni. E’ il tempo intercorso tra la prima e la seconda lettura di questo libro. Dieci anni che si sentono tutti, per me s’intende. Se all’inizio fu una scoperta, un input, una alabarda spaziale che scalfiva i miei pochi ricordi e che fungeva da trampolino verso la mia voglia di sapere e conoscere la golden age del punk italiano, con questa seconda lettura ho raggiunto il traguardo.
Posso dire oggi di aver letto con spirito “maturo” e disilluso il testo di Marco Philopat ed averlo riscoperto in tutto il suo pathos… veramente notevole.
Lo stile particolare della narrazione, quei tratteggi che ti inseguono nella lettura, gli aneddoti al servizio del racconto e non il contrario, l’aria della Milano fumosa, puzzolente, ambigua ma dannatamente affascinante. Poi c’è il punk, perché comunque di un romanzo punk si tratta, anzi punx.
Il punk con poca musica, almeno per i testi a cui ero abituato, e tanta vita vissuta, tanti volti, tanti nomi, amicizia, sballo, eroina, alcol ma anche anarchia, attitudine, ribellione e voglia di vivere.
Forse è proprio questo che mi ha definitivamente conquistato di questo testo, la sua voglia di non specchiarsi, di non mitizzare i “tempi che furono”, di non idolatrare niente e nessuno ma di raccontare storia normali, banali, sfigate, avventurose e meravigliose sempre senza farti andare oltre la linea, sempre cercando di ricordarti che  è stato e sarà sempre possibile costruire qualcosa di vero e che ti cambia dentro semplicemente essendo se stessi con la voglia ed il coraggio di dirselo guardandosi allo specchio.

|Alex|



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