HATE/LOVEdieci anni di mucchi
selvaggi (e ossa rotte) in Italia2CD/LP+ booklet,
co-produzione – 2005
Una compilazione
postuma è una cosa difficile da realizzare. Presuppone una ricerca, non
fotografa ma ricorda un momento e, soprattutto, implica una selezione, una
scelta dettata dal materiale a disposizione, dai gusti personali e dagli
standard generati dal periodo storico in cui la si assembla.
Questo lavoro, a
scanso di equivoci secondo me fondamentale, raccoglie 45 tracce del punk (e
punx) italiano anni ottanta e riesce a far respirare, a far assaggiare, il
sapore di quel periodo in modo definitivo.
Le differenze con
altre compilazioni (alcune ottime) sul e del periodo, risiedono nella volontà
di dare una panoramica definitiva e globale senza limitare la selezione delle
band a determinate aree geografiche o stili musicali ma puntando principalmente
sul rappresentare tutte le scene e gli stili degli ottanta.
I tre soggetti dietro
alla compilazione ovvero Lovehate80, S.O.A. records e Valium records hanno
avuto il merito principale di mettere le mani in un ambiente che conoscevano
benissimo, fatto di rapporti diretti con persone che stimavano e guidati da una
voglia di comunicare la freschezza genuina di anni che non avevano bisogno di
essere mitizzati ma urgenza (la compilazione è di venti anni fa) di essere
descritti da dentro. Tutto ciò si avverte sfogliando il bellissimo booklet con
una pagina ciascuno per ogni gruppo presente, il testo della traccia proposta
ed una testimonianza sulla propria esperienza. Un racconto di un’epoca, una
pagina di diario per ogni soggetto interessato.
Le band inserite ci
sono tutte (o quasi) e lo stesso si può scrivere per gli stili trattati. Certo
che passare dai Contrazione agli Youngblood può apparire una forzatura ma è
tutto l’opposto, è il tentativo di rappresentare il percorso che il punk
italiano ha fatto in quel decennio senza preoccuparsi della linearità della proposta
musicale.
Questa compilazione
conserva ancora oggi la pretesa di poter essere ascoltata dal neofita o dal
cultore incallito senza differenze di impatto emotivo e far cavalcare l’ascoltatore
tra il punk 77, l’hc, l’OI e derivati vari senza perdere la bussola.
La selezione dei brani
credo che sia stata fatta in base a due criteri principali:
1.la volontà delle
band interpellate
2. la qualità delle
registrazioni dell’epoca
Quasi tutti i brani
sono rappresentativi, alcune tracce possono essere descritte come rarità ed
altre come “cavalli di battaglia” ma ciò che è fondamentale che qui esce tutta
l’attitudine di anni irrinunciabili nella formazione di qualsiasi mente che
aspira ad essere più libera possibile in un mondo che ti vuole a dritto contro
un muro.
|Mig|
Commenti
Posta un commento