A/V No one can decide for you

 The furious years of italian hardcore-punk in 7 inches

Antichrist Dionysus CD 1996


|Cikuta magazine|

Ci sono molti modi di realizzare una compilation ma, in questo caso, l’intento non ha bisogno di spiegazioni. Qui si fotografa un periodo preciso, gli anni ruggenti dell’hardcore italiano, attraverso la ristampa su cd dei più importanti (o quasi) 7” in vinile usciti dal 1982 al 1984.

Le band ci sono quasi tutte e quelle che mancano (Negazione, Crash Box e CCM non sarebbero stati fuori posto) sono frutto di scelte dettate, forse, più dall’effettiva possibilità di disporre dei brani che dai meriti acquisiti sul campo.

Si parte con i Wretched di “In nome del loro potere tutto è stato fatto per distruggere il mondo in cui vivi” debutto deflagrante griffato in proprio (ma successivo allo split con gli Indigesti). 8 tracce che testimoniano l’importanza della band milanese.

L’omonimo disco dei Declino prosegue la tracks list con il gruppo torinese che spara forte e veloce le sue frecce: una manata in piena guancia.

“Lo stato ha bisogno di te? Bene, fottilo” targato EU’s Arse rappresenta il meglio che il combo udinese ha pubblicato nella sua (anche recente) storia. 7 perle hardcore punk dai testi dissacranti e antagonisti.

La scaletta continua con i Peggio Punx da Alessandria ed il loro “Disastro Sonoro”. I testi disperati, cupi e schierati all’estrema sinistra rivoluzionaria fanno da corollario ad un hardcore particolare  che già strizzava l’occhio a sviluppi e sperimentazioni future.

“La città è quieta… ombre parlano” sempre dei Peggio Punx, senza nulla togliere al magma hc proposto sicuramente degno di nota, fa tornare al ragionamento di inizio recensione riguardante la metodologia di compilazione del CD. Sarebbe forse stato più utile proporre qualcos’altro ma questo ci è stato proposto e lo apprezziamo comunque convintamente.

La selezione ci propone successivamente il debutto dei Fall Out di La Spezia, un disco con copertina apribile bellissima e vinile colorato e griffato. Il contenuto è hardcore a tutto tondo con staffilate sonore, cori, testi in inglese apertamente antimilitaristi e anticapitalisti.

Si chiude con lo split Impact/EU’s Arse dove i primi, Ferraresi, debuttano con sette tracce al fulmicotone paragonabili soltanto al debutto dei Crash Box in fatto di velocità e potenza; Gli EU’s Arse, al contrario, offrono una prova meno importante rispetto al loro debutto ma noi, come al solito, ringraziamo comunque.

Terminata la carrellata non mi rimane che ringraziare Daniele (Antichrist Dionysus) per aver, nel 1996, pensato di ridare vigore e testimonianza alla scena hardcore anni ottanta sino a quel momento appannaggio soltanto di collezionisti disposti a pagare tanti soldoni per ascoltare e possedere i vinili originali.

|Alex|



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