Stavo
cercando la linea, il punto iconico rappresentativo del mutamento.
La
cesoia tra un prima e un dopo, tra la golden age del punk hardcore italiano e la
sua trasformazione, il suo mutamento, il suo naturale riscriversi per
sopravvivere.
Se
il punk hc, con i suoi simboli, le sue date, le sue facce e le sue narrazioni
attingeva a mani basse dagli anni ottanta e ne rappresentava pienamente l’attitudine,
investito da un ruolo culturale egemone, era per me importante collocarlo
storicamente ed in questo l’album autoprodotto dei CP /01 (ovvero i CONTROPOTERE)
ha assolto pienamente il suo ruolo.
In
un’intervista recente ai membri dei Contropotere, analizzando il percorso della
band, si puntualizzava quanto il gruppo era una sorta di tribù che condivideva
una visione del quotidiano fatta di esperienze ed emozioni legate direttamente
all’universo punk hc. Col trascorrere del tempo, dopo che sia la velocità che
la giovinezza si affievolivano, le esigenze mutavano e questo si proiettò direttamente
sulla musica.
Siamo
nel 1993 (il CD uscirà ufficialmente l’anno dopo) e l’esperienza degli anni
furiosi (“gioia e dinamite” come dicevano loro) sono conclusi già da un po’ ma
quel che serve è una presa di coscienza, un diverso approccio dettato dal
bisogno di attingere da nuove energie.
Cyborg
100% è un epitaffio positivo, è, simbolicamente, una fenice punk.
Cyborg
100% può sancire, per chi scrive, la pietra tombale dell’hc italiano storico ed
anche la puntualizzazione fondamentale che il punk è attitudine e non (solo)
uno stile musicale.
In
questo CD i brani sono slegati (furono concepiti individualmente da ognuno dei
membri dei Contropotere) ma hanno tutti la caratteristica di cercare di unire
la dinamite dell’hc al sogno onirico che computer e campionatori riuscivano a
stimolare nella mente dei musicisti. Lo sperimentare su suoni e sonorità nuove,
su strade ed esperienze di vita nuove, portò non solo alla scrittura di pezzi
riusciti (“Bollettino n.22” e “Tempesta magnetica” su tutti) ma alla stesura di
un documento storico unico nel suo genere, unico come tutta l’epopea denominata
“Contropotere”
|Nick|
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