Un libro del genere è
soprattutto un’esigenza ed in secondo luogo una testimonianza. Il tratto di
Cristiano – oppure Cris o anche Kris – è solo suo ed aveva bisogno di essere
marchiato a fuoco, operazione che svolgono benissimo queste 200 e passa pagine
uscite per Goodfellas.
I nomi spendiamoli subito-
a caso, per togliersi l’ingombro – in un elenco che comprende Guglielmi (curatore del volume), Zerocalcare
(prefazione – bella e da leggere -), Uonna Club, Forte Prenestino, Kurdistan, Klaxon,
Fun, Bloody Riot, Roma KO, Negu Gorriak, Garcon Fatal e decine di altri incroci
con spazi sociali, fanzines e gruppi musicali.
Una volta ricordata la
sua figura, il suo sentire immerso nella Roma antagonista, il suo impegno nel
sociale, devo spendere il mio narrare nel suo “tratto”, nei suoi disegni che
sono l’eredità artistica che questo volume comunica.
Alla presentazione di “PANK”
nel 2023 (poco prima della scomparsa di Cristiano) c’era un piccolo popolo
festante e riconoscente al Forte Prenestino, c’era la memoria storica romana
che incoronava C.Rea come figura basilare ed iconografica della cultura punk e
militante delle ultime due decadi del secolo scorso.
Il linguaggio grafico
diretto ma anche soffice ed elegante, quelle rotondità sempre alla ricerca del
volto che si muove accanto a te sotto il palco, il rifiuto degli stereotipi
dell’epoca ma rimanendo innamorato del bianco e nero e di quello spirito “dada”
che rende i suoi lavori sempre identificabili e mai banali nonostante la
semplicità e la delicatezza del tratto.
Cristiano Rea è stato
autore ed artista vero, figlio dei suoi tempi dai quali ha attinto molti spunti
grafici e concettuali ma, per chi scrive, rimane principalmente il piacere di
immergersi in queste pagine e farsi rapire da quei volti dove il nostro ha catturato
tutta la voglia di costruirsi un mondo per cui valesse la pena di vivere.
|Mig|
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