I GIORNI DELLA RABBIA

 

I GIORNI DELLA RABBIA : 

6 furious italian hc 7" from the 80's

CD – Frammenti di vita, 2007

|Cikuta magazine|

Le compilation, in ambito punx ed affini, hanno una caratteristica: non sono assemblaggi di successi ma hanno valenza storica perché hanno reso fruibili pezzi e gruppi altrimenti appannaggio soltanto di chi possedeva i vinili originali usciti sempre, o quasi, in tirature ultra limitate.

“I giorni della rabbia” si inserisce in questo contesto. Uscita su CD nel 2007, questa compilazione raccoglie le gesta di gruppi di seconda fascia (a livello di fama) rispetto ai mostri sacri degli anni ottanta e marchia a fuoco il biennio 1984-1985 con pezzi sino ad allora introvabili se non in ambito collezionistico.

Nel dettaglio sul dischetto troviamo 6 vinili usciti su 7” e rispettive band tutti accuratamente legati al mondo del DIY.

Procedendo con ordine:

“L’indifferenza uccide…” dei torinesi Bedboys apre le danze con le sue sette tracce del suono che fu tramandato ai posteri come furious hardcore.Il 7” è stato successivamente ristampato su vinile.

“Sempre immutata fede” dei comaschi Disper-azione segue nella track-list. Uscito nel 1984 per la mitica “Chaos produzioni” è, forse, il 7” che preferisco di questa raccolta. Sette tracce di punk immediato, intenso e oscuro che sembra presagire ciò che seguirà, ovvero il capolavoro sulla lunga distanza dell’anno seguente. Il  7” non è mai stato ristampato ma le tracce sono riapparse su una ristampa postuma dei primi lavori della band.

Si prosegue con “Corri nel sangue dei tuoi nemici”, l’autoproduzione del 1985 a marchio Kobra.

4 pezzi in Wretched style direttamente dall’ambiente antagonista legato al Virus di Milano.

“Danza di guerra” autoproduzione griffata Rappresaglia ci allieta con 4 pezzi, tra cui l’iconica title-track. Provenienti da Milano sono sempre stati un gruppo che mi ha incuriosito con la loro misceladi punk77, hc e venature dark: grandissimi.

Da Spilinbergo arrivavano i “Soglia del dolore” qui presenti con il 7” omonimo del 1985. Sull’esperienza degli “Uart Punk” è stato costruito questo disco, sicuramente innovativo per l’epoca. Si fondono punk e dark tra episodi riusciti ed altri meno ma con tanta voglia di creare musica personale e fuori dai canoni del periodo in ambito punk.

Si chiude con i pisani “Lanciafiamme” alfieri del GranDucatoHardCore e qui rappresentati dal loro 7” omonimo del 1985. I cinque brani oscillano nella composizione ma “Ama la tua morte” è uno dei brani che ho sempre trattenuto all’interno delle mie play list immaginarie degli anni ottanta.

|Mig| 




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